domenica 1 maggio 2016

Arte e profezia

1 maggio 1978. così è datata la tela 50x60 qui riprodotta. È un lavoro eseguito con i colori ad olio da Mario Iannino dieci anni dopo la rivoluzione studentesca e operaia.

courtesy Mario Iannino, olio su tela 50x60, "primo maggio"
È un lavoro ben impostato, con cromie graduali che raggiungono quasi i valori della monocromia. Elegante e ben strutturato nella sintesi grafica suggerisce sequenze coercitive visive, ideologiche e reali. Punti di arresto obbligati che limitano le libertà individuali e collettive dei lavoratori risvegliatisi dal decennale letargo.

"A soli dieci anni di distanza le intenzioni ideologiche che spinsero alla rivoluzione culturale sembrano irrimediabilmente vanificati. Fagocitati e assorbiti dalla girandola degli affari. Dai compromessi.
La borghesia capitalista ha saputo assorbire e pilotare i dogmi delle organizzazioni ed in parte le organizzazioni stesse strutturatesi dopo quegli anni intrisi di idealismi e buoni propositi." (cit. del maestro)

Donne e uomini, sintetizzati e catturati non solo idealmente nelle linee di forza cromatiche, visualizzati nella parte centrale della composizione, rappresentano, nei fatti, i nuovi schiavi.
Per quanto mi suggerisce, ritengo questa tela, e lo è, un lavoro profetico:
Non è l'uomo, nel suo genere, a emanciparsi dal lavoro com'era auspicato teoricamente e auspicabile dal pensiero positivo illuminante. È, purtroppo, la classe dirigente dominante a rendere i deboli schiavi del lavoro che non c'è.
Mai tela o opera plastica è, ai miei occhi, riuscita ad esprimere tanta sintesi profetica .

Quando si dice la profezia dell'arte.


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